Decreto FER:

Dopo mesi di attesa, dovremmo essere agli sgoccioli e dunque il Decreto FER 1 dovrebbe vedere la pubblicazione in gazzetta ufficiale prima del termine di questo anno.

Ricordiamo che il Decreto introdurrà un “meccanismo di incentivazione” per la realizzazione d’impianti Fotovoltaici, Eolici, Idroelettrici e per gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione.

Riassumendo, per poter esser operativo il decreto oltre al concerto da parte del MiniAmbiente dovrà essere sottoposto alle approvazioni in conferenza Stato-Regione e da parte dell’ARERA e dall’Unione Europea.


MINISTERO DELL’AMBIENTE

Ad oggi il ministero dell’Ambiente, ha dato il benestare nei giorni scorsi proponendo delle proposte di modifica al Mise rispetto alla prima versione del provvedimento.

Tra queste quelle di rilievo sono :

  • l’aumento del 10% della tariffa incentivante prevista per impianti mini idroelettrici e mini eolici;
  • l’inserimento di un ulteriore procedura di asta e registro nel corso del 2021;
  • l’assegnazione del premio sul totale dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in amianto o eternit in luogo della sola energia immessa in rete;
  • la priorità ad impianti realizzati su discariche chiuse e ripristinate nonché su aree per le quali risulta rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica.

ARERA

Qualche giorno fa anche l’ARERA ha dato il suo via libera anche qui pubblicando alcune riflessioni e osservazioni sul meccanismo che si accinge a diventare operativo.

Cerchiamo di fare la sintesi dei punti più importanti del testo condiviso:

IDENTIFICAZIONE AREE IDONEE

Secondo l’autority è necessario identificare e definire le aree del territorio nazionale dove poter realizzare nuovi impianti.

La selezione deve avvenire coinvolgendo sia gli enti autorizzanti (vincoli urbanistici) sia il gestore di rete (vincoli connessione elettriche e gestione dei flussi energetici).

Al fine di poter indirizzare gli operatori a sviluppare iniziativa in aree idonee si potrebbe pensare a differenziare le aste per fonte e area geografica.

Tutto questo porterebbe, secondo l’autorità, tempi coerenti per le realizzazioni e la riduzione degli impatti e sui costi del sistema.

Corretto, ma considerando i tempi tecnici degli enti di difficile attuazione. Inoltre bisognerebbe sicuramente prevedere per il fotovoltaico una maggiore peso per le regioni a più alto valore d’irraggiamento e ventosità per l’eolico.

MECCANISMO ASTE

L’ente propone di eliminare o ridurre il “floor price” (il prezzo minimo stabilito per le offerte). Ciò potrebbe favorire, nel caso di una riduzione del costo legato all’evoluzione tecnologico o a particolari situazioni di mercate, un prezzo congruo che si traduce a una riduzione del costo per i consumatori.

Potenzialmente Corretto sul lungo periodo. Fondamentalmente le Aste saranno destinate al grande eolico e per grossi gruppi con una grande solidità bancaria. La fidejussione a garanzia dovrebbe far da garante nel caso in cui si partecipasse all’asta con un prezzo molto basso economicamente non realizzabile e poi non si realizzasse l’opera. Ciò impegnerebbe capacità al contingente inutilmente penalizzando altre iniziative.

ULTERIORE CRITERIO DI PRIORITA’

Sia per i registri che le aste, l’ARERA propone di introdurre all’interno dei criteri di priorità la data di ottenimento dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto.

Ricordiamo che per poter procedere con l’iscrizione al registro o partecipare alle aste è necessario avere titolo autorizzativo idoneo con il vincolo d’iniziare i lavori solo in data successiva all’inserimento in posizione utile all’interno della graduatoria stilata nel contingente.

Osservazione positiva. Aggiungerei la possibilità di ottenere un canale privilegiato per tutte le operazioni realizzate e che non sono riuscite ad ottenere gli incentivi a causa di lungaggini burocratiche che hanno portato a connessioni successive al 31/12/2017.

Adesso siamo in attesa dell’approvazione in sede di conferenza Stato-Regione che permetterà d’inviare il testo all’Unione Europea. Infatti, prima dell’emanazione del provvedimento, è atteso anche il via libera da parte dell’Ue sulla compatibilità della normativa in materia di aiuti di Stato.

Interrogazione parlamentare DI MAIO

Il ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio ha fornito chiarimenti, durante un’interrogazione parlamentare pochi giorni fa, circa il meccanismo elaborato nella bozza del decreto FER1.

Nello specifico giustifica, l’assenza di accesso diretto, come necessario al fine di riconoscere l’incentivo solo ai progetti selezionati a seguito di procedure di asta o registro, attraverso l’utilizzo di criteri competitivi o requisiti di priorità. In questo modo, infatti, in caso di eccesso di domande, possono essere individuati gli impianti più meritevoli da un punto di vista ambientale o dell’efficienza (intesa quale rapporto tra spesa per incentivi e energia pulita prodotta).

A nostro avviso osservazione parzialmente corretta, ma accesso diretto sicuramente necessario e fondamentale per tutte le tecnologie “green” non mature (Agroenergie per esempio di cui ancora non si sa nulla se non la possibilità dell’introduzione di un FER2) e per piccoli impianti.

Ricordiamoci però che il prezzo dell’energia oggi è comparabile sicuramente al prezzo messo a disposizione nelle aste e nel registro per grosse potenze e che la quota incentivo corrisposto dallo stato è praticamente solamente il delta “se positivo”. Potenzialmente se il delta risultasse negativo, cosa molto probabile tra qualche anno, lo stato andrebbe a guadagnarci!

Emendamenti Parlamentari Legge di Bilancio 2019 e Altre News

Anche quest’anno tra gli svariati emendamenti presentati dai vari partiti politici, in vista della legge di Bilancio 2019, vi sono alcuni d’interesse del settore rinnovabile.

Quello, a nostro avviso più importante, è un emendamento a firma Lega. Considerando la lungaggine del FER 2, propone la proroga degli incentivi cui DM 23 giugno 2016 per gli impianti di produzione energia da Fonte Rinnovabile mediante Agroenergie (Cogenerazione a Biomassa e Biogas per intenderci) per il 2019.

Questa notizia va ad aggiungersi alle dichiarazioni del Sottosegretario alla Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa il quale, rispondendo agli allarmismi sugli incentivi per la geotermia, ha confermato che il FER2 è di prossima emanazione.

Nello specifico ha dichiarato la geotermia come una tecnologia avanzata e dunque, per non penalizzarla dal meccanismo destinato ai sistemi di produzioni FER a minor costo, ha deciso di spostarla nel FER2 destinato a incentivare e promuovere la qualificazione tecnologica delle FER.

Lo stesso Sottosegretario ha dichiarato che a breve verrà avviato un confronto con le associazioni di categoria e gli operatori del settore proprio come avvenuto per il FER 1.

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Ing.Marco Balzano



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