[vc_row][vc_column][rev_slider_vc alias=”Revamping”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/4″][ucaddon_uc_caption_hover_effects_4 image=”2951″ caption_title=”Revamping, Cos’è?” caption_subtitle=”www.ingbalzano.com” button_link=”https://www.ingbalzano.com”]
[vc_widget_sidebar sidebar_id=”sidebar-articoli”][/vc_column][vc_column width=”3/4″][vc_column_text]Sempre più spesso stiamo intervenendo tecnicamente su impianti fotovoltaici realizzati che beneficiando degli incentivi in conto energia. Spesso ci troviamo davanti a situazioni paradossali, impianti che rendono molto al disotto delle aspettative. Clienti che, non facendo una ben che minima manutenzione, rimangono ignari di tale situazione fino a quando non vedono diminuire drasticamente i corrispettivi accreditati dal GSE.
Ebbene si, con il nuovo sistema d’incentivazione forfettaria il GSE emette il conguaglio una volta all’anno quindi potenzialmente potresti accorgerti di un guasto o di un calo di performance dopo un anno…perdendo ingenti quantitativi di soldi.
Con circa 19 GW, siamo il secondo mercato europeo in quanto a potenza FV installata, di cui il 70% è entrata in esercizio oltre 5 anni fa, cioè tra 2010 al 2012.
In quel periodo numerosi clienti, badando solo al prezzo finale e affidandosi di aziende installatrici improvvisate, si ritrovano moduli e inverter con brand sconosciuti.
A questo aggiungiamo che la maggior parte dei prodotti sono fuori garanzia perché superati i 5 anni, molti operatori sono spariti, molti produttori sono falliti o semplicemente hanno abbandonato il mercato italiano, molte aziende installatrici non operano più nelle FER.
Tutto ciò costituisce un serio problema per il titolare di un impianto FV fermo o che non performa come dovrebbe.
[/vc_column_text][vc_column_text]Oggi esistono una serie di strumenti per migliorare la redditività di un impianto fotovoltaico. Potenzialmente si agire su 3 leve: allineare il proprio finanziamento alle condizioni di mercato, approfittare delle nuove regole di deduzione fiscale del costo di acquisizione di impianti fotovoltaici ed agire sulla parte tecnico-prestazionale attraverso interventi di revamping. Interessante, ma come?
Uno dei fattori che maggiormente influisce sulla redditività di un impianto fotovoltaico è il piano di ammortamento del proprio mutuo o leasing. Attualmente proprietari di impianti si trovano con finanziamenti spesso non più competitivi rispetto alle attuali condizioni di mercato.
Le possibilità di ottimizzare le condizioni esistono, ma devono essere opportunamente valutate: da una rinegoziazione dei termini con la propria banca (p.e. estensione temporale del mutuo o riduzione del tasso di interesse); ad una surroga (per i piccoli soggetti); ad una rescissione anticipata del mutuo per stipulare un nuovo contratto di finanziamento (classico mutuo o – per gli impianti/portafogli più grandi – operazioni tipo project o mini-project) ovvero leasing (tramite il sale and lease-back) con un nuovo istituto di credito.
Il Governo e l’ Agenzia delle Entrate ha emesso una serie di circolari e precisazioni in riferimento agli impianti fotovoltaici. Esistono tutto una serie di strumenti a cui si può beneficiare con l’acquisto dei nuovi dispositivi affetti da guasto. Parliamo di Detrazioni Fiscali e Super Ammortamento che permetto di agire dal punto di vista fiscale abbattendo i costi di Revamping.
Ricordiamo che il periodo d’incentivazione è valido per una finestra temporale pari a 20 anni dalla data di connessione, dunque per massimizzare i guadagni è fondamentale cercare di far produrre il più possibile il nostro sistema.
Il GSE ha pubblicato recentemente un documento tecnico dove illustra una serie d’interventi di manutenzione straordinaria. Queste operazioni, se fatte seguendo le regole e in modo opportuno, permettono di compiere interessanti lavori di revamping ed ottimizazioni sull’impianto al fine di aumentare le performance senza mettere a rischio le tariffe incentivanti.
Ricordiamo che il costo dei componenti è sceso drasticamente e la qualità dei prodotti è migliorata grazie ai miglioramenti introdotte nei processi di produzione dei prodotti.
Attualmente interventi di revamping e upgrading possono avere tempi di ritorno di forte interesse (fino a 3-5 anni), anche grazie alla disciplina del super-ammortamento.
Analizzando l’impianto specifico, con i nostri 12 anni di esperienza nel settore, potremmo consigliarti quali possibili interventi possono fare al tuo case.
A titolo d’esempio a nostro parere quelli più interessanti potrebbero essere:
La sostituzione o eliminazione di eventuale trasformatori/inverter con nuovi sistemi integrati ad alta efficienza. Questi componenti introducono fenomeni di dispersione energetica portando l’interno impianto a sottoperformare.
Con un intervento mirato in alcuni casi è possibile intervenire con rapidi tempi di rientro (mediamente 3-5 anni) recuperando produttività e installando prodotti nuovi garantiti per almeno altri 5 anni.
Sostituendo i moduli “problematici” (per es. hot spot, bave di lumaca, PID etc.) con nuovi moduli, con le medesime caratteristiche elettriche e maggiore efficienza. Ricordiamo che moduli affetti da problemi influenzeranno la producibilità dell’intera stringa e possono portare a surriscaldamenti localizzati a volte causa di incendi.
Se l’impianto è stato realizzato da non esperti nel settore è possibile assistere a diversi errori progettuali:
Intervenendo su questi errori è possibile modificare il posizionamento dei componenti e/o il collegamento al fine di aumentare la producibilità senza sostituire i componenti.
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